GUSTARE IL PARCO
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Dal punto di vista storico, artistico ed architettonico il territorio di Badia Tedalda è interessato dalla presenza di resti e testimonianze di varie epoche.
Le origini del nucleo abitato principale si fanno risalire all’epoca romana, allorché viene costruito un punto di sosta per i viaggiatori che transitano lungo la Ariminensis, strada di collegamento tra Arezzo e Rimini. Per i secoli successivi, poi, testimonianze medievali, rinascimentali e moderne si intrecciamo e talvolta si sovrappongono sia per ciò che concerne gli aspetti della cultura materiale che per quelli della cultura immateriale.
Abitati sin da epoche remote, questi luoghi conservano numerose e diverse tracce della religiosità e della devozione popolare; talvolta giunte “tutte intere” fino a noi, talaltra ridotte ormai a resti più o meno evidenti. Chiese, eremi, abbazie, monasteri, edicole sacre, cappelle, costellano tutto il territorio. Senza pretesa di esaustività segnaliamo alcune “emergenze” che a nostro avviso meritano menzione.
Per la sua posizione privilegiata di terra di confine, la cucina del territorio è molto ricca e, nonostante la tipicità dei piatti derivi dalla tradizione contadina, fatta di ingredienti poveri, riserva sorprese inaspettate in ogni stagione.
Si va da piatti cucinati e con l’ottima carne di razza Chianina IGP (allevata nel territorio), al tartufo (bianco, nero e marzola) dell’Alpe della Luna, ai piatti e agli “intingoli” cucinati con funghi, tra cui i Prugnoli (Tricholoma georgii).
Un ruolo determinante nella cucina badiale è quello della pasta all’uovo fatta in casa: tagliatelle, ravioli di ricotta e spinaci, cappelletti, gnocchi, passatelli. Ancora oggi in quasi tutte le trattorie e ristoranti la pasta viene tagliata a mano.
Da non perdere, poi, la panzanella (versione estiva della ribollita), i crostini di fegatini alla toscana e gli insaccati della tradizione norcina. Le salsicce sott’olio, il raviggiolo (posto a scolare su un letto di felce), i tortelli di patate alla piastra, il migliaccio della Valmarecchia (al latte).
Per accompagnare i formaggi della tradizione (pecorini e caciotte), numerose sono le proposte delle confetture di frutta fatte nella zona con varietà spontanee di more, rosa canina, crognole, susine nespole e frutti di bosco.
E per finire un buon pasto, non può mancare il liquore Nocino o il Prugnolino (bacche del prugno spinoso) della tradizione contadina, a cui oggi si aggiungono altri distillati, come lo spinello o il gineprino. Naturalmente tutti con frutti spontanei raccolti a mano.
Una proposta per chi vuol assaggiare un angolo affascinante di Toscana fuori dalle consuete rotte del turismo.
La Pro Loco di Badia Tedalda è a disposizione per organizzare “tour giornalieri” che comprendono:
a) accoglienza presso il Centro Visite
b) breve escursione a piedi (su un sito di interesse naturale, storico, artistico, ecc. a scelta)
c) degustazione di prodotti tipici presso uno dei ristoranti o agriturismi del territorio.
Chi interessato deve contattare telefonicamente o via email la Pro Loco con almeno 3 giorni di anticipo rispetto a quello della gita e concordare i particolari.
Vi è la possibilità di ricevere semplicemente le informazioni necessarie per poter poi sviluppare la gita autonomamente (in tal caso il servizio è gratuito), oppure è possibile richiedere la presenza di una guida (in tal caso il servizio è a pagamento).
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