Per la sua posizione privilegiata di terra di confine, la cucina del territorio è molto ricca e, nonostante la tipicità dei piatti derivi dalla tradizione contadina, fatta di ingredienti poveri, riserva sorprese inaspettate in ogni stagione.
Si va da piatti cucinati e con l’ottima carne di razza Chianina IGP (allevata nel territorio), al tartufo (bianco, nero e marzola) dell’Alpe della Luna, ai piatti e agli “intingoli” cucinati con funghi, tra cui i Prugnoli (Tricholoma georgii).
Un ruolo determinante nella cucina badiale è quello della pasta all’uovo fatta in casa: tagliatelle, ravioli di ricotta e spinaci, cappelletti, gnocchi, passatelli. Ancora oggi in quasi tutte le trattorie e ristoranti la pasta viene tagliata a mano.
Da non perdere, poi, la panzanella (versione estiva della ribollita), i crostini di fegatini alla toscana e gli insaccati della tradizione norcina. Le salsicce sott’olio, il raviggiolo (posto a scolare su un letto di felce), i tortelli di patate alla piastra, il migliaccio della Valmarecchia (al latte).
Per accompagnare i formaggi della tradizione (pecorini e caciotte), numerose sono le proposte delle confetture di frutta fatte nella zona con varietà spontanee di more, rosa canina, crognole, susine nespole e frutti di bosco.
E per finire un buon pasto, non può mancare il liquore Nocino o il Prugnolino (bacche del prugno spinoso) della tradizione contadina, a cui oggi si aggiungono altri distillati, come lo spinello o il gineprino. Naturalmente tutti con frutti spontanei raccolti a mano.