MONTEFORTINO

SENTIERO 005

Note storiche

Diversi i motivi di interesse storico che intercetta questo itinerario.
Cominciamo col dire che nei pressi del Valico di Montelabreve sono segnalati i resti delle postazioni tedesche della Linea Gotica.
Inoltre, sulla prima cima a ovest del valico, sono visibili i resti della Rocca di Montelabreve, indicata nelle cronache del 1406 perché messa sotto attacco dopo che vi si era rifugiato Ottaviano Ubaldini con la propria masnada (l’Ubaldini era reo di aver “dato guasto” nei territori posti sotto la giurisdizione di Città di Castello).
E ancora: da M. Bello è possibile effettuare una deviazione (30 min. a/r) per l’ Oratorio della Colubraia, mentre in località Montefortino si eleva dal crinale una piccola sommità sede di una rocca voluta da Enrico VII di Lussemburgo (rocca citata fin dal 1223). In seguito fu feudo dei conti di Montedoglio e passò nel XIV secolo ai Della Faggiola. Ora i pochi resti sono sommersi dalla vegetazione.
Infine: la strada che si percorre tra Ca’ Coracci ed il valico di Montelabreve è l’antica via che dalla Valle del Presale risaliva al Castello di Montelabreve; fu utilizzata fino al secolo scorso dai contrabbandieri del sale e del tabacco, merci che venivano fatte transitare illecitamente dalla Romagna alla Valtiberina per evitare le tasse.

Il sentiero prende il nome dal castello di Montefortino (attribuibile ad Enrico VII di Lussemburgo) ed è un percorso ad anello che può essere iniziato da Ca’ Coracci o, meglio, dal Valico di Montelabreve.
Dal Valico si scende per la ripida stradina di cemento che conduce all”Ostello di Piscina Nera, storico alpeggio abitato fino alla metà degli anni Sessanta del Novecento, oltre il quale la discesa prosegue sul tracciato dell’antica strada. Si arriva così al torrente che è meglio guadare piuttosto che utilizzare il vecchio e malconcio ponte.
In breve si esce sulla strada asfaltata in località Ca’ Coracci; qui si va a sinistra per 600 m. e poi si gira a destra, su una strada forestale che si inerpica in direzione di Stiavola.
Percorsi 400 m. si nota che la strada è sbarrata dal cancello di una proprietà, ma poco prima – in corrispondenza di un’edicola religiosa – i segnavia invitano a svoltare a destra, superando la semplice scarpata, per ritrovarsi sull’antica mulattiera appena oltre un cancello di pascolo.
Si sale così fino a Stiavola. Appena entrati nella frazione si svolta a destra e ci si dirige verso la chiesa; a fianco di questa si riprende a salire sulla mulattiera originaria. Era, questo, il tracciato più antico che dalla Valle del Presale saliva al Castello di Montefortino.
Dopo un po’ la mulattiera si immette su una pista forestale per trattori, anche se i muretti a secco che delimitavano il tracciato originario sono in diversi punti sopravvissuti. La salita prosegue con tratti piuttosto ripidi fino a sbucare su un’ampia sterrata. Sulla piccola cima a sinistra si nascondono, nella vegetazione, i resti del castello, la cui breve deviazione sarà segnalata appena possibile.
Si gira quindi a destra seguendo i segnavia del Sentiero CAI 5a che attraversa il versante orientale del M. Sovara, il bacino imbrifero da cui origina il fiume Foglia. Dopo circa 2 km, giunti a un evidente incrocio di strade forestali, si prende a destra la pista che sale. Siamo ora sul sentiero CAI 5: lo si segue fino al punto di partenza. Si continua a salire prima fino a M. Bello (a quota 1.073 m.), poi svoltando a destra il sentiero segue il crinale panoramico fino a Sasso Aguzzo ed infine scende al valico di Montelalabreve.

Avvertenze: alcuni tratti della pista al di sopra della frazione di Stiavola sono piuttosto fangosi nei periodi dopo le piogge.

Lunghezza totale: 12,5 km.
Dislivello totale in salita: 660 m.
Segnavia in vernice bianco/rosso + frecce di direzione.
Difficoltà: EE