Note storiche
La via Ariminensis era una strada militare romana costruita verso la fine del III secolo a.C. sul tracciato di un antichissimo percorso che collegava Arezzo a Rimini, che consentiva non solo un rapido spostamento delle legioni, ma anche una facilitazione del transito commerciale tra Etruria e Valle Padana.
Attraversato il Tevere in prossimità di Pieve Santo Stefano, aveva probabilmente due varianti per entrare in Valmarecchia: la Via Major (risaliva al Passo di Viamaggio e poi, attraversato il territorio di Badia Tedalda, scendeva al Ranco e seguiva il corso del fiume Marecchia per raggiungere Verucchio e Rimini); la via di Frassineto (dopo l’omonimo valico toccava i territori delle attuali frazioni di Caprile, Fresciano e Rofelle per ricongiungersi con la Via Major al Ranco).
La località del Ranco. in effetti, è stata per secoli un importante crocevia di acque e di storia; punto di sosta della “via del sale” e “dei pescivendoli” verso le abbazie di Camaldoli e Montecoronaro, sede di dogana ma anche di fiere e di mercati, era il tradizionale punto di incontro degli abitanti delle vallate circostanti di Romagna, Marche e Toscana; il guado più importante che consentiva il transito fra le valli ai due lati dell’Appennino.
Il sentiero dedicato alla strada romana che collegava Arezzo a Rimini, conosciuta come via Ariminensis, ha inizio a Badia Tedalda dal “Parco della Memoria”, sopra i campi sportivi.
Si segue la strada per Tramarecchia per circa 1 km, quindi la si lascia per prendere a destra la vecchia strada che scende a San Patrignano e prosegue poi su sentiero fino alla strada asfaltata per Rofelle (in prossimità del ponte sul Marecchia). Si scende ancora su asfalto e si attraversa il ponte, risalendo in direzione di Rofelle per circa 700 m. A questo punto si lascia l’asfalto e si prende a destra la strada per Giuncheto; dopo poco si prende di nuovo a destra il sentiero CAI 15 con cui si scende fino a guadare un piccolo torrente.
Ora la traccia e i segnavia si perdono su un campo incolto, ma seguendo il margine del campo delimitato dal bosco, con ampia curva a destra si ritrovano i segnavia poco prima del guado sul Marecchia (anche traversando diagonalmente il campo, oltre il dosso, è visibile il segnavia che immette sull’ampia traccia che porta al guado). Siamo sempre sul sentiero CAI 15 che conduce alla storica frazione del Ranco, alla confluenza tra il Marecchia e il Presale.
Dal Ranco si prosegue sempre sul CAI 15 che ricalca ora lo storico tracciato romano fino alla frazione di Mondatio, e poi ancora avanti fino alla strada asfaltata che va da Badia Tedalda a Rofelle. Giunti all’asfalto si prende a sinistra e in poco più di 1 km si rientra a Badia.
Lungezza totale: 7,5 km.
Dislivello totale in salita: 300 m.
Segnavia in vernice bianco/rosso + frecce di direzione.
Difficoltà: E