LA MADONNA DEL PRESALE

SENTIERO 002

Note storiche

Poco dopo la partenza nella vallata del Presale troviamo – documentato già dal XII secolo – il Santuario della Madonna del Presale, che faceva parte di un antico castellare. La chiesa è a navata unica, con portico. Sulla sinistra dell’edificio vi sono ancora i resti dell’antico romitorio. L’itinerario raggiunge le località di Monterano, Risecco e Poggio Baroni abitati come alpeggi isolati fino a pochi decenni fa.

Il sentiero inizia dalla strada che da Badia Tedalda scende alla Cascata del Presalino. Poco prima della cascata, si prende a destra una strada forestale e alla prima biforcazione si va a sinistra sulla stradina che con un’ampia curva risale fino alla sommità del colle su cui sorge l’antica chiesa della Madonna del Presale.
Dalla chiesa, tornando sui propri passi, dopo pochi metri si abbandona la stradina e si va a destra su una vecchia mulattiera che scende sulla strada di fondovalle precedentemente abbandonata. Si svolta quindi a sinistra percorrendo il fondovalle fra pascoli e bosco, in un ambiente bucolico dove l’unico rumore è lo scampanellio delle mucche.
Alla successiva ampia biforcazione si prosegue tenendo la destra fino a giungere ad un’area picnic; qui si abbandona la strada per risalire a sinistra un’evidente mulattiera che con frequenti tornanti ci fa prendere rapidamente quota. Si lascia a sinistra il sentiero che conduce a Risecco, e si continua a salire fino a Monterano (un casolare isolato a 930 m. di quota, l’unico edificio sopravvissuto di un piccolo nucleo abitato da contadini e boscaioli fino alla metà del secolo scorso).
Dopo aver attraversato un pascolo, il sentiero si immette su una strada forestale molto evidente e ben segnalata, poco a monte del casolare di Monterano. Qui si svolta a sinistra in direzione del sentiero CAI 5 che in breve si raggiunge, sul crinale sovrastante. Si segue ora il sentiero CAI 5 in direzione di Montelabreve. Percorrendo il crinale, si incontrano a sinistra le segnalazioni del Parco Storico della Linea Gotica che conducono (breve deviazione) ai resti delle postazioni tedesche della Seconda guerra mondiale.
Dopo poco si lascia il sentiero CAI 5 per scendere a sinistra su una ben marcata strada forestale, che scende al rifugio di Risecco. Prima del casolare la strada esce su campo aperto giungendo a una biforcazione, mentre la via più battuta gira a destra; qui si prende a sinistra, seguendo la pista che scende al casolare ormai a vista. Non c’è bisogno di arrivarci – se non per curiosità – perché si deve lasciare la pista per svoltare a destra sul prato cercando una traccia dapprima quasi scomparsa, ma che scendendo si fa via via più marcata. Sulla destra abbiamo il bosco vicino e a sinistra i pascoli, si scende quasi sulla linea di pendenza, si attraversa un primo filare di querce, ancora un pascolo e al secondo filare di querce i segnali ci invitano a girare a destra imboccando cosi la vecchia mulattiera che dal fondovalle saliva a Risecco. Scendendo, si scoprono grandi panorami sull’alta Valamarecchia e l’Alpe della Luna. Panorami che diventano maestosi allorché si giunge a Poggio Baroni, dove un rudere semicoperto dai rovi sta ad indicare un’ulteriore testimonianza della tenacia delle popolazioni appenniniche, capaci di sopravvivere in ambienti così isolati.
Dopo il rudere la mulattiera continua a scendere e diventa in breve una stradina forestale. Poche curve e qualche tratto ripido e si arriva al torrente; dopo il guado ci ritroviamo sulla via di fondovalle percorsa all’inizio. Si prende a destra e in breve si torna al punto di partenza.

Lungezza totale: 9,5 km.
Dislivello totale in salita: 620 m.
Segnavia in vernice bianco/rosso + frecce di direzione.
Difficoltà: E